Qui Bursa: più precisamente il cantiere della Timsah Arena, nuovo stadio del Bursaspor. Lavori in corso, per regalare alla città verde della Turchia uno degli impianti più eclettici dell’intera storia del calcio.
L’imponente architettura a forma di Coccodrillo verde (storico simbolo del Bursaspor) dovrebbe aprire il prossimo gennaio, ma i continui ritardi rimandano l’inaugurazione di mese in mese. Ecco un rendering del progetto finale, ancora lontano dall’essere compiuto.
La gente di Bursa, provincia in Turchia non lontana da Istanbul, è in trepidante attesa dal 2011. Eppure la fine dei lavori del nuovo stadio viene continuamente rimandata. Mancano ancora diversi pannelli di vetro oltre che, ovviamente, l’enorme infrastruttura esterna che andrà a formare il maestoso Coccodrillo. Che potrà cambiare colore, a seconda dell’incontro in programma nell’Arena. Oppure, restare semplicemente verde. Per sostenere i padroni di casa.
Nel frattempo, all’esterno della Timsah Arena continua l’impietoso confronto tra realtà, fatta di gru e di operai al lavoro, e sogni futuri, al momento affissi sui tabelloni dal comune di Bursa. E nella mente dei tifosi, che per la prossima stagione dovranno accontentarsi dell’obsoleto ma sempre caldissimo Bursa Ataturk Stadium. Tutto questo nonostante le promesse della società, che ha ripetutamente detto di voler aprire il nuovo stadio a fine agosto 2014. Ovviamente, l’inaugurazione in queste condizioni è impossibile. Tant’è che qualche supporter biancoverde ha scritto ironicamente il nome dell’Arena sulle recinzioni del cantiere:
I lavori a rilento avranno pure stancato qualche tifoso del Bursaspor, ma ciò che appare più evidente all’arrivo nel cantiere dell’Arena è la totale mancanza di qualsiasi infrastruttura esterna allo stadio. Il necessario verrà costruito durante questa stagione, senz’altro. Ma qualche dubbio rimane. Le dichiarazioni ottimiste della dirigenza, in tal senso, continuano a non convincere.
Un piccolo particolare che rende questo reportage davvero unico nel suo genere è la presenza dei manifesti elettorali, onnipresenti in Turchia prima (e pure dopo) le elezioni dello scorso 10 agosto. Anche la Timsah Arena non è immune alla febbre elettorale - che alla fine ha visto trionfare il premier Erdogan, tra l’altro patron del Kasimpasa.
Corsi e ricorsi che s’intrecciano, all’esterno del cantiere di una delle future cattedrali del calcio turco. Proprio a Bursa lo stesso Erdogan ha tenuto un comizio elettorale pochi mesi fa, vestendo per qualche secondo la sciarpa del Bursaspor. La sua elezione a presidente della Repubblica di pochi giorni fa non cambierà le sorti di questo stadio, destinato comunque ad aprire entro la stagione 2015/2016. Nonostante i ritardi, i falsi proclami della dirigenza e il tonfo del Bursaspor in Europa League.
Intanto i supporter biancoverdi, capeggiati dagli indomabili, ingestibili e famigerati Teksas, aspettano la loro nuova casa. E la vedono pian piano crescere. Un giorno chi tornerà qui non avrà di fronte un cantiere aperto, ma un gigantesco stadio destinato a scrivere qualche pagina della storia del calcio, anche solo a causa del suo aspetto bizzarro. Magari si sentirà in lontananza la musichetta dell’Europa, con il Bursaspor in campo. A Bursa sta nascendo una cattedrale; è una certezza, tra qualche tempo ne sentiremo ancora parlare.
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